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martedì 1 marzo 2016

Un amico con cui crescere



L’autismo è il disturbo più noto e frequente tra i disturbi generalizzati dello sviluppo.
Si caratterizza di gravi deficit e di compromissione generalizzata di molteplici aree dello sviluppo; in particolare, il bambino autistico, fa molta fatica ad interagire e comunicare con le altre persone o coetanei, presentando così una grande mancanza nell’area della socializzazione.

Di carattere chiuso, introverso e poco socievole diventa di fondamentale importanza, per chi soffre di autismo, avere dei punti di riferimento fermi; elementi affettivi, che possono non essere sempre umani ma che possono spaziare anche nel mondo animale.
Infatti la pet-therapy come terapia di accompagnamento per bambini autistici è fortemente consigliata, in quanto la presenza di un cane al fianco di un bambino può togliere quest’ultimo dal centro dell’attenzione degli adulti.

La funzione del cane in questo contesto è molto simile al compito che svolge un cane guida per non vedenti, infatti il quadrupede, guida il padroncino nei compiti giornalieri che svolge.
In questo modo anche il bambino si mette maggiormente in gioco, in quanto il prendersi cura di un altro essere vivente comporta maggior responsabilità e la conseguenza implicita di stabilire più rapporti sociali sia coi coetanei che con gli adulti.
Il compito principale del cane è quello di aumentare la sicurezza nel bambino.

In una famiglia dove è presente un bambino autistico la presenza di un amico a quattro zampe può portare maggior benessere, sia per i genitori che per i parenti, ma soprattutto porta maggior benessere per il bambino stesso, che trova nel cane un fedele amico e alleato con cui confidarsi e condividere il proprio mondo.




Chiara

Fonti:

“psicologia Clinica” di Ezio Sanavio e Cesare Cornoldi, Il Mulino, 2010
Peter Kaufman, progetto “cani per famiglie con bambini autistici”