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domenica 6 marzo 2016

Quando il cane diventa specchio della propria esistenza



La tossicodipendenza viene classificata come patologia che porta all’uso eccessivo di sostanze che creano una dipendenza disfunzionale sia per il corpo che per la mente.

La pet-therapy è la nuova terapia che si è pensato di applicare in questo campo per aiutare chi deve riabituarsi a una vita senza l’assunzione di sostanze tossiche in circolo.

Le persone ormai abituate a questo stile di vita dominato da dipendenze nocive tendono a isolarsi, perdendo fiducia nella vita e nei rapporti umani, e ad avere il pensiero fisso di assumere le sostanze ormai indispensabili per provare un illusorio senso di pace.
Qui l’animale scelto per la terapia, in prevalenza il cane, assume un ruolo di “ponte”, aiutando in modo graduale la persona a riallacciare i rapporti sociali.
Infatti la relazione che nasce tra l’uomo e l’animale ha un triplice effetto benefico sulla persona: il ragazzo che intraprende questo percorso svolge un duro lavoro su se stesso, diventando anche più responsabile, inizia un percorso professionale, infatti si tende a diventare amici dell’animale con cui ci si relazione durante il percorso, mantenendo i rapporti anche una volta che si è stati riabilitati del tutto, e infine sono questi ragazzi stessi che diventano “ambasciatori”, ossia testimoni del loro vissuto, recandosi in centri riabilitativi o ospedali per raccontare le loro storie.

Grazie all’ amicizia con un amico a 4 zampe, queste persone, hanno la possibilità di tornare ad una vita normale, liberandosi dal senso di dipendenza  che prima le opprimeva, tornando ad avere possibilità di sviluppare non solo nuovi rapporti amicali ma anche professionali, inserendosi nel mondo del lavoro senza pregiudizi. 




Chiara


Fonti:
www.huffingtonpost.it

Un sussurro di speranza



“Talvolta ciò che sembra una resa non è affatto una resa. È ciò che avviene nei nostri cuori. Vedere chiaramente com'è la vita ed accettarla, essendole sincero, qualunque sia il dolore, perché il dolore che si prova mentendole è di gran lunga più grande.”
                                                                                                                       Nicholas Evans





Ed è proprio una storia di rinascita e riscatto quella di cui stiamo per parlare. Una storia in cui se non ci fosse stato il suo cavallo Pilgrim, Grace si sarebbe lasciata andare, non accettando la propria disabilità fino a sprofondare in una depressione profonda.

Ma partiamo dall’inizio. Nel film “
L'uomo che sussurrava ai cavalli” (tratto dall’omonimo libro di Nicholas Evans) si racconta la storia di Grace, una ragazzina preadolescente e del suo cavallo Pilgrim. Durante un fine settimana, all'alba di un mattino invernale, Grace e la sua amica Judith, durante una passeggiata a cavallo si avventurano su una ripida salita, purtroppo però il cavallo di Judith scivola su una lastra di ghiaccio e, scivolando all'indietro, trascina in una rovinosa caduta anche Grace ed il suo cavallo Pilgrim sulla strada sottostante, proprio mentre sta passando un Tir che le investe.
Le conseguenze sono tragiche: Judith ed il suo cavallo muoiono, mentre Grace trasportata d'urgenza all'ospedale viene curata ma devono amputarle una gamba.
Il suo cavallo viene salvato dalla morte per dissanguamento. Dopo questo incidente drammatico la vita di Grace cambia radicalmente. Ora può contare solo sulle sue stampelle, e cade in una profonda depressione.
Intanto Pilgrim, rimasto gravemente ferito e traumatizzato dall’incidente, è diventato aggressivo e completamente inavvicinabile. Ciò nonostante la madre di Grace, Annie, decide di non abbatterlo, vedendo nel cavallo l'unica possibilità di far uscire la figlia dalla depressione. Facendo una ricerca su Internet, apprende dell'esistenza di un cowboy, Tom Booker, che cura i cavalli con straordinaria abilità, è un "sussurratore". Alla prima telefonata questi rifiuta, ma quando Annie si presenta alla sua porta nel Montana, con Grace e il cavallo, lui non può che accettare la sua proposta di curare Pilgrim.
I primi approcci sono vani, ma con pazienza e forza di volontà, Tom riesce nella sua impresa a salvare Pilgrim. Oltre a salvare Pilgrim, Tom riesce a salvare anche Grace, che grazie all’ambiente del ranch e al lavoro in scuderia, torna a cavalcare e a vivere.
Il “sussurratore” riesce infine a far riacquistare a Grace e a Pilgrim il loro legame perduto, insegnando al cavallo a compensare la disabilità di Grace.

Cos’avrebbe fatto Grace se non ci fosse stato Pilgrim? Se non ci fosse stata sua madre Anni che, con la sua tenacia, è riuscita a capire così profondamente sua figlia tanto da salvare un cavallo che era ritenuto da tutti insalvabile?
Non lo sapremmo mai… Gli animali ci salvano sempre nei momenti di crisi, e con una piccola spinta ci aprono la strada verso il benessere!

Vi invito a vedere questo film o a leggere il libro….. poiché tratti da una storia VERA!


Ilaria


Trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=xgv1KxXcSd0