Chiunque di noi avrà letto o sentito notizie relative al malessere che si prova nelle carceri e altre notizie relative al sovraffollamento dei canili comunali.
Perchè non
unire i due problemi? Il modo migliore é far adottare un cane ai carcerati!
È una Pet
therapy che coinvolge le vittime dell’isolamento sociale (sia umane che
canine) unendole in un percorso di vita ricco di affetto reciproco.
Questo é un
programma che é stato lanciato negli Stati Uniti nel carcere di Gig Harbor, già
dal 1981, con lo scopo di aiutare, allo stesso tempo, i condannati e gli amici
a quattro zampe.
L’idea di
base è far incontrare cani sfortunati e carcerati con storie difficili alle spalle,
principalmente donne. Queste detenute si occupano di loro, accudendoli e
addestrandoli.
Questo è un
programma che però vale solo per i carcerati che non hanno commesso alcuna
infrazione durante il periodo dietro alle sbarre; il lavoro è stipendiato (1,41
dollari l’ora).
Questo
carcere si può dire che ha fatto nascere un business dato che si è spinto oltre
alla pet therapy. Infatti offre servizi anche fuori dalla prigione, per
chiunque voglia portare il proprio cane in una Spa, dove gli viene fatto bagno,
unghie e taglio a prezzi decisamente competitivi. Esistono anche programmi di
addestramento ma hanno lunghissime liste d’attesa.
Anche le
carceri italiane fanno la loro parte in questo programma. Ovviamente potrebbero
fare di più, ma con un po’ di pazienza credo che un gran numero di penitenziari
prenderanno in considerazione questa
possibilità di benessere e gioia per i loro “ospiti”.
È una
bellissima iniziativa, perché non
aderire?
Marta
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